Aldo Pompermaier - attività politica e istituzionale | ||||||||
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Trento, 11 marzo 2012 Lentamente, lentamente si fa strada la possibilità per Dellai di soddisfare il suo desiderio di continuare a governare la nostra Provincia. Saranno i capogruppo a decidere, sentenzia. «Saranno le segreterie della coalizione che lo hanno sostenuto per tanti anni a convincersi che la situazione economica è talmente disastrata che assolutamente non è pensabile cambiare il timoniere quando il mare è in tempesta», più o meno è il succo di dichiarazioni apparse di recente sul giornale. Bene, se Marco Boato lealmente e puntualmente nel 2008 ha lanciato per primo la candidatura di Dellai, Pompermaier non sarà sicuramente tra i segretari politici a richiederne la riconferma. Nelle mie esperienze professionali è sempre prevalsa la convinzione che favorire il cambiamento porta benefici alle società di cui si fa parte. Un manager che si rispetti non rimane incollato alla poltrona dell’azienda per 20 anni, almeno che non ne sia il proprietario. Cerca nuove esperienze e occasioni per trasferirle nella nuova azienda in cui verrà poi assunto. E così dovrebbe essere nella politica. Tutti utili, nessuno indispensabile. Non tocca sicuramente a me suggerire a Dellai cosa fare dopo il 2013. Trovo però preoccupante che un personaggio politico così in vista, ancora giovane, paragonabile a un manager di successo, perda l’occasione per dire: «Cari signori, fare politica a questi livelli è una fatica incredibile, anche se bene retribuita. Ho dato il meglio di me stesso e ora, assieme, dobbiamo trovare un candidato presidente che si accolli l’onere e l’onore di guidare la nostra Provincia...». Sono convinto che nelle nostre comunità ci siano persone dotate di sensibilità e capacità per impegnarsi e candidarsi alla guida della nostra Provincia. La società civile deve farsi carico di dare una mano alla politica e le forze politiche impegnarsi per favorire un ricambio che sia al di sopra di ogni singolo interesse se non quello dei trentini. Solo così avrà senso difendere l’autonomia che tanto preme, ma che non riesce a consolidarsi senza l’iniezione di nuovi amministratori capaci, innovativi che dovranno alternarsi, senza ritenersi insostituibili. Aldo Pompermaier |
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